Davide Vargas
Eldorado uguale Utopia
Eldorado è un paese immaginario che si credeva ricco di oro e pietre preziose.
Eldorado uguale UTOPIA. Uguale modello cui tendere. Ma come ogni tensione è importante che sia
IRRAGGIUNGIBILE.
Come il Monte Analogo, si allontana appena ti avvicini. Ma se solo vuoi intravederne la sagoma allora devi seguire un andamento non euclideo. Gli esploratori di Daumal viaggiavano su un’imbarcazione chiamata Impossibile.
Gli architetti possono tornare ad essere UTOPISTI?
In un tempo in cui nessuno crede più di poter cambiare il mondo forse occorre ridefinire il significato della parola. Oltre il pragmatismo e la tecnologia, oltre ogni disillusione, oltre l’irresistibile rifugio del proprio disciplinare come unico segno di testimonianza [e benessere], io penso invece ad un’avanguardia di UTOPIA assolutamente raggiungibile. La convinzione di potercela fare affina gli strumenti. È la storia vecchia del viaggio: più importante l’esperienza del percorso che il raggiungimento della mèta. Lungo il tragitto si definisce il linguaggio inteso come convergenza di componenti differenziate. Questa è la vera spinta dell’utopia: praticamente una RICERCA, meglio ancora se portata oltre i confini disciplinari. Meglio ancora se aperta, sensibile, originale [originaria]. Perciò: spiazzante. Eppure concreta fino alla costruzione [fisica: una casa un luogo un edificio] di un AMBIENTE dove far elevare il pensiero nella libertà e dove ciascun uomo realizzi le proprie umane possibilità.
Poi alla VIGILIA dell’UTOPIA si scoprirà inevitabilmente che essa si è spostata più avanti.
Davide Vargas