Atelier Dalisi
ATELIER DALISI
Riccardo Dalisi, 1931-2022, ha ricoperto la cattedra di Progettazione presso la facoltà di Architettura di Napoli. Presso la stessa facoltà è stato direttore della Scuola di Specializzazione in Disegno Industriale.
Negli anni settanta, assieme a Ettore Sottsass, Alessandro Mendini, Andrea Branzi e altri, è stato tra i fondatori della Global Tools, contro-scuola di architettura e design che riuniva tutti i gruppi e le persone che in Italia coprivano l’area più avanzata della cosiddetta “architettura radicale”. Da sempre impegnato nel sociale (resta fondamentale l’esperienza del lavoro di quartiere con i bambini del Rione Traiano, con gli anziani della Casa del Popolo di Ponticelli e negli ultimi anni l’impegno con i giovani del Rione Sanità di Napoli), ha unito ricerca e didattica nel campo dell’architettura e del design accostandosi sempre più all’espressione artistica come via regia della sua vita.
Nel 1981 ha vinto il premio Compasso d’Oro per la ricerca sulla caffettiera napoletana e nel 2014 il Compasso d’Oro alla Carriera.
Negli ultimi trent’anni si è dedicato intensamente alla creazione di un rapporto sempre più articolato e fecondo tra la ricerca universitaria, l’architettura e il design, la scultura e la pittura, l’arte e l’artigianato, mantenendo al centro la finalità di uno sviluppo umano attraverso il dialogo e il potenziale di creatività che ne sprigiona. Nel 2010, dopo una lunga ricerca preparativa, ha presentato, in collaborazione con la Triennale di Milano e la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, la prima edizione del “Premio Compasso di latta”, iniziativa per una nuova ricerca nel campo del design nel segno del sostegno umano, della ecocompatibilità e della decrescita.
L’Atelier Dalisi Srl, nato per volontà della famiglia Dalisi, affianca l’Archivio Riccardo Dalisi, riconosciuto di interesse storico e culturale dal Ministero della Cultura, nella produzione del design inedito del maestro.
La produzione di un design artigianale per Dalisi ha iniziato negli anni 70 ed ha coinvolto i principali produttori della storia del design italiano come Alessi, Zanotta, Promemoria, Cleto Munari e Slamp per citarne alcuni e ha visto la costituzione di una collezione permanente in diversi musei come Centre Pompidou, FRAC D’Orleans, Triennale di Milano, Museo MADRE, Museum of Fine Arts Houston, Gent Museum e Collection Thierry Barbier-Mueller.
Quando si parla di biodesign vengono in mente oggetti non molto belli, in cui prevale un’estetica povera, un po’ austera, dove il senso del bio si esprime con materiali naturali e con soluzioni spesso troppo semplice, incastri, nodi, che possono anche infastidire. Andiamo oltre. Oltre significa individuare una nuova estetica, non povera ma ricca, come è la natura, esplicitando quei valori e facendoli vibrare, rendendoli vivi.
La nuova produzione di Atelier Dalisi offre opere inedite, uniche, su misure e in serie limitate.
Date e orari
Ultimi articoli
- Cosa si intende per Wellness Design e su quali pilastri si fonda
- Come si sta evolvendo l’uso dei sensori ottici nell’architettura
- Quali materiali emergenti stanno cambiando l’architettura moderna
- Come stanno influenzando i social i trend del design
- Quali sono le ultime tendenze nel design sostenibile